In data 22 novembre 2022 si sono riunite in modalità telematica l’Azienda e la Rsa Slc Cgil, FISTel Cisl e Uilcom Uil della sede di Roma di Via Faustiniana.
All’ordine del giorno il tema del piano ferie natalizio.
Da tempo, sulla maggioranza delle commesse, sono stati approntati dei piani per il godimento degli istituti (ferie e permessi) per il periodo che va fino a marzo/aprile 2023. D’intesa con l’Azienda si era deciso di discutere in un momento successivo il periodo “più caldo” delle festività, vale a dire il periodo dal 19 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023.
Il confronto su questo periodo “congelato” si è protratto fino a ieri quando l’Azienda ha comunicato di non poter concedere ferie e che sarà possibile gestire eventuali richieste soltanto in maniera ordinaria (quindi senza un ranking) sulla base di singoli esigenze urgenti come avviene per il resto dell’anno, con la facoltà della loro accettazione/rifiuto a discrezione dell’operativo o con la possibilità di concedere permessi e ferie solo tenendo conto della valutazione dell’andamento dei flussi fatta giorno per giorno.
Sin dall’inizio l’Azienda ha opposto una certa resistenza nell’accogliere la nostra richiesta di una pianificazione programmata per determinare l’accettazione/rifiuto delle richieste nel periodo “caldo” attraverso criteri oggettivi, opponendo esigenze operative legate ai flussi e lamentando quello che l’azienda chiama, in modo improprio, “assenteismo a orologeria” derivante dal ricorso ai congedi parentali o alle malattie.
Pur riconoscendo che nessuna legge obblighi l’azienda a fare un piano ferie nel periodo festivo, tuttavia, la decisione e la fermezza di questa Azienda nel non tenere conto delle esigenze dei propri dipendenti, un po’ ci sorprende, poiché l’esigenza di programmare anche solo qualche giorno di ferie in una delle 3 settimane calde (Natale, Capodanno o Epifania) è una necessità tutt’altro che irragionevole da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, anzi, è legittimo pensare di passare più tempo in famiglia proprio durante le feste anziché a novembre, febbraio, marzo o aprile.
L’Azienda ha persino rifiutato la nostra richiesta di una analisi skill per skill per programmare le ferie almeno sulle attività dove il calo dei flussi è più che evidente. Così come sorprende l’assenza di ogni tentativo apparente di far fronte all’asserita mole di lavoro, credibile per alcuni ma non per tutti i servizi, attraverso la pianificazione di un piano di straordinari, o meglio ancora, ad un aumento orario protempore sui servizi interessati.
Per questo la posizione dell’Azienda ci appare frutto di una mancanza di disponibilità nel fare uno sforzo maggiore e venire incontro alle richieste legittime dei lavoratori. Una posizione che rischia di ripresentarsi ad ogni periodo, natalizio e estivo, rendendo difficoltoso programmare le ferie, effettuare le prenotazioni, conciliare le scelte a livello familiare e, soprattutto, assicurare il riposo psicofisico.
Per passare ad un altro tema: è stata ribadita la necessità di pubblicare le buste paga a ridosso degli accrediti e non dopo una settimana. La risposta aziendale ci è sembrata insoddisfacente in quanto si è impegnata per una generica verifica sui motivi del ritardo.
Ancora un altro tema a cui teniamo molto: la sala mensa. Ci appare incredibile che una sede con migliaia di dipendenti abbia una sala mensa con i posti contati. Ancora una volta la risposta è stata evasiva, in quanto è stato affermato che si sta attendendo l’ultimazione dei lavori nell’ala destra dell’edificio, senza indicare una scadenza quanto meno orientativa, per ricavare uno spazio apposito che invece non è reperibile nell’ala sinistra della sede.
Un passaggio anche sulla mancanza di parcheggi che causa ritardi da parte delle lavoratrici e dei lavoratori costretti a presentarsi spesso diversi minuti dopo il normale inizio dell’attività lavorativa o a chiedere permessi improvvisi, causando anche un disagio in operativo; la Rsa ha chiesto almeno un rifacimento delle strisce bianche utili a evitare la sosta selvaggia e a liberare qualche posizione (seppur sappiamo non sia una soluzione definitiva).
Riguardo alla commessa Poste va rimarcata la comunicazione ufficiale dell’azienda sull’indizione della gara Poste ormai in vista e che entrerà nel vivo intorno alla metà del 2023.
Inutile dire che siamo totalmente contrari a soluzioni che sono comode solo per l’azienda e che metteremo tutta l’energia necessaria su questi e altri temi per arrivare a un cambio di rotta che tenga conto non solo delle esigenze aziendali, certamente legittime, ma anche di quelle altrettanto legittime delle lavoratrici e dei lavoratori.
Roma, 25 novembre 2022
Rsa Guppo Distribuzione